Green Style Catalog
Le strategie che saranno messe in campo, quali cardini della Programma del Distretto costituiscono i principi della governante del Distretto stesso.
GLI INDIRIZZI PROGRAMMATICI
Le strategie che saranno messe in campo, quali cardini della Programma del Distretto costituiscono i principi della governante del Distretto stesso.
IL SISTEMA ECONOMICO LOCALE
Al 2022 la struttura produttiva dell’are del Distretto “Bellezze d’Irpinia” registra un numero totale di unità lavorative pari all’1,92% del totale di quelle presenti in Campania.
I Comuni del Distretto
La frequentazione del territorio di Monteforte Irpino è remota e risale almeno all'epoca romana, come confermato da ritrovamenti archeologici, che si possono ammirare al Museo Irpino di Avellino, rinvenuti in località Fenestrelle (monete, iscrizioni funerarie ed altro) ed in località "Piani" (sepolcro con iscrizione funeraria). Del resto, il posizionamento strategico di Monteforte impose ad Annibale l'attraversamento delle terre del comune irpino per poter raggiungere la Puglia.
Edificato in epoca longobarda (VI-VII secolo d.C.), il castello di Monteforte Irpino compare in una donazione del IX secolo e in una carta del 1102, che ne attribuisce il possesso al normanno Riccardo di Raone.
Dopo essere appartenuto ai Francisio e agli Hohemburg, il feudo fu concesso da Carlo d'Angiò a Guido di Montfort, conte di Leicester. La sua famiglia ne fu privata per la sua partecipazione all'assassinio di Enrico di Cornovaglia, nipote di re Enrico III d'Inghilterra (1270). Passato quindi agli Orsini, conti di Nola, resistette all'assedio di Ferrante I d'Aragona, intento a reprimere la “congiura dei baroni” (1485).
In seguito divenne proprietà della famiglia Loffredo, che lo amministrò fino all'eversione della feudalità, avvenuta nel 1806.
Il comune di Monteforte Irpino sorge nell'area del Parco del Partenio. È un paese di 11.933 abitanti, situato a 502 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 26,96 km² e i comuni confinanti sono: Avellino, Contrada, Forino, Mercogliano, Moschiano, Mugnano del Cardinale, Taurano e Visciano. È bagnato dal torrente Fenestrelle.
L'etimologia del nome sembrerebbe ricollegarsi alla famiglia dei feudatari, Montfort, giunti nell'Italia meridionale nel 1266 al seguito di Carlo I d'Angiò. Gli abitanti sono detti montefortesi e San Martino è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
• Ruderi del Castello - Fu probabilmente un antico castrum romano, su cui fu edificato un castello vero e proprio, probabilmente dai Longobardi nel VII-VIII secolo.
• Chiesa di San Martino Vescovo - L'edificio religioso più antico del paese, risale al XV secolo ed è a tre navate.
• Ex Orfanotrofio Loffredo - Attualmente sede del Municipio, risale all'inizio del XX secolo ed è stato oggetto di recente restauro.
• Chiesa di San Nicola di Bari - Di epoca seicentesca, conserva alcune tele del XVIII secolo di scuola napoletana e solimeniana con soggetti religiosi.
• Altro - Fontana "Carlo III di Borbone", Chiesa Sant'Anna, Chiesa di Santa Maria del Carmelo, Chiesa di Santa Maria delle Grazie, Cappella di San Vincenzo
EVENTI
• Festa di San Martino - Festeggiamenti in onore del Santo Patrono che si svolgono a novembre.
• Sfilata dei Battenti - Suggestiva manifestazione che si svolge in occasione della Festa della Madonna del Carmelo.
• Zeza di Monteforte - Un’antica tradizione che contraddistingue il Carnevale montefortese.
• Palium Sancti Martini - Evento ricco di laboratori, dibattiti, iniziative per bambini e famiglie, concerti, corteo storico, combattimento medievale, sbandieratori, artigiani e falconieri.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
• Pasta di Semola - La tradizione della pasta di semola di grano duro montefortese è antica: a testimonianza di ciò i resti di numerosi mulini e le mani sapienti che conservano la tradizione.
• Fiano di Avellino DOCG - Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale.
• Nocciola - Forte presenza della coltivazione del nocciolo che esiste in Campania già in età romana.
• Murzetti - Biscottini farciti con nocciole.
• Nocino - Liquore a base di noci.
• Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
I primi insediamenti nel territorio di Solofra risalgono all'epoca sannita, periodo storico in cui la popolazione locale diede origine ad un avamposto collocato sulla via di comunicazione tra la Valle del Sabato e la Valle dell'Irno.
Successivamente, in epoca romana, parte dell'attuale territorio solofrano andò a costituire, probabilmente, un nucleo abitativo dell'antica città di Abellinum. Un'ulteriore trasformazione demografica si ebbe con l'invasione longobarda, allorquando si iniziò a originare un arroccamento altomedievale protetto dalla Pieve di Sant'Angelo e Santa Maria, situata nella piazza dove oggi sorge la Collegiata di San Michele Arcangelo.
Per un periodo, Solofra fu assorbita nel Ducato di Benevento, per poi essere controllata dalla contea di Rota. Successivamente, fu feudo delle seguenti famiglie: Filangieri, Zurlo, Della Tolfa e, infine, Orsini di Gravina, i quali trasferirono sul feudo di Solofra la titolarità del loro principato, mantenendola fino all'abolizione della feudalità, avvenuta nel 1806.
Il comune di Solofra sorge nella Valle dell'Irno, al confine con la provincia di Salerno. È una città di 12.410 abitanti, situata a 400 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 22,21 km² e i comuni confinanti sono: Aiello del Sabato, Calvanico, Contrada, Montoro e Serino. È attraversato dal fiume Solofrana.
L'etimologia del nome sembrerebbe provenire dalla radice salufer, in latino saluber, che starebbe a indicare la salubrità e l'ospitalità del luogo. Gli abitanti sono detti solofrani e San Michele Arcangelo è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
Collegiata di San Michele Arcangelo - Edificata nel XVI secolo in sostituzione della Pieve di Sant'Angelo e Santa Maria, rappresenta uno degli edifici principali della città.
Palazzo Ducale Orsini - Edificato nel tardo '500 dalla famiglia Orsini e oggi sede comunale, si presenta con un portale in pietra e cortile quadrato.
Complesso Monumentale di Santa Chiara - Costituito dal convento omonimo e dall'annessa Chiesa di Santa Maria delle Grazie, è oggi sede della biblioteca comunale.
Chiesa e Conservatorio Maria Santissima Addolorata - Risalente al XIX secolo, è situato sulla riva destra del torrente Solofrana.
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo - Situato nell'omonima frazione, in Via Casate, fu ricostruita, in stile barocco, nel 1539 e custodisce capolavori d’arte di estrema importanza, del Solimena e del Guarini.
Chiesa di Sant'Agata Vergine e Martire - Eretta al centro della piazza principale, custodisce al suo interno quindici tele del Guarini.
Chiesa di San Domenico - Fondata nel XVII secolo, custodisce due tele di grande importanza storico-artistica e per l'altare maggiore di scuola vaccariana.
Castelluccia - Posta sul lato occidentale del monte Pergola, offre una terrazza naturale al visitatore che vuole osservare la città dall’alto; lo sperone roccioso su cui sorge la chiesa è il punto più antico di Solofra.
Sentieristica Monti Picentini-Pizzo San Michele - Sentiero montano di grande pregio naturalistico e paesaggistico.
Convento di Santa Teresa - Costruita per la famiglia solofrana Ronca nel 1686, rappresenta uno dei migliori esempi di architettura sacra.
Villa Romana - Sorge nella frazione di Sant'Agata Irpina in località Tofola, datata tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C..
Ruderi del castello - Situato ai piedi del monte Pergola-San Marco, fece parte di un importante complesso difensivo di epoca longobarda.
Fontana dei Quattro Leoni - Opera in travertino locale, realizzata nel XVIII secolo.
Località Scorza - Prende il nome dalla corteccia dei castagni che veniva utilizzata per la concia. È la località montana che delimita a sud la conca solofrana.
Parco Madonna della Neve - Area verde che prende il nome dalla chiesa omonima, lungo la strada provinciale di comunicazione tra Solofra e Serino
EVENTI
Festa di Sant’Antonio - Cartellone ricco di appuntamenti in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio da Padova, in programma nel mese di giugno.
Ferragosto in Castelluccia - Evento sacro, storico e folkloristico, in contemporanea con i festeggiamenti per la Madonna dell'Assunta, in programma nel mese di agosto.
Carcar' e Sant'Antuono - Festeggiamenti in onore di Sant'Antonio Abate, con l'accensione dei tradizionali falò, in programma nel mese di gennaio.
Carnevale di Solofra - Festeggiamenti in occasione della festa di Carnevale, in programma nel periodo del Martedì Grasso.
Rioniamoci - Iniziativa volta a rievocare giochi antichi tra i dieci rioni della città di Solofra, in programma nel periodo estivo.
Giugno Solofrano - Tradizionali festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo, in programma nel mese di giugno.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
Mallone con pizza di granone - Piatto tradizionale, preparato con foglie di broccoli e patate e accompagnato da una pizza realizzata con farina di mais.
Pittone - Pizza di mais con cigoli di maiale e broccoli.
Maialata - Antipasto tradizionale, a base di fegato di maiale impanato, condito con cipolla.
Castagna di Serino IGP - Tra le migliori varietà di castagne in Italia, nonché la più esportata sui mercati internazionali.
Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
I primi insediamenti nel territorio di Mugnano del Cardinale risalgono al periodo compreso tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C.: l'area, infatti, fu popolata da veterani dell'esercito romano, ai quali furono assegnate vaste estensioni di terreni coltivabili.
Nel 1312, Riccardo Scillato II, barone del feudo di Litto e Ponte Mignano, cedette il suo possedimento all'Abbazia di Montevergine, inclusa Mugnano del Cardinale che, da questo momento in poi, ne seguì le vicende.
Infatti, nel 1511, Montevergine (diventata, nel frattempo, Commenda) passò dapprima al cardinale Ludovico d'Aragona e poi, quattro anni più tardi, alla Santa Casa dell'Annunziata di Napoli. Mugnano del Cardinale vi rimase sotto la sua giurisdizione fino al 1806, anno di abolizione della feudalità.
Il comune di Mugnano del Cardinale sorge nell'area della Bassa Irpinia. È un paese di 5.158 abitanti, situato a 250 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 12,30 km² e i comuni confinanti sono: Baiano, Mercogliano, Monteforte Irpino, Quadrelle, Sirignano e Visciano. È bagnato dal torrente Acqualonga.
L'etimologia del nome del paese proverrebbe da fundus Munianus, cioè "fondo di Munio", proprietà che, per qualche particolare motivo, rivestì una grande importanza e da cui trarrebbe origine "Mugnano"; la specifica "del Cardinale" deriva dal cardinale Giovanni d'Aragona. Gli abitanti sono detti mugnanesi e Santa Filomena è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
Santuario di Santa Filomena - Edificio religioso, meta di continui pellegrinaggi: è affiancato da una cappella omonima che custodisce le reliquie della Santa Patrona.
Chiesa dei SS. Maria del Carmine e Liberatore - Edificata nel XVII secolo, presenta una facciata in stile tardo-barocco e custodisce diverse opere d'arte.
Ruderi del Castello del Litto - Resti dell'antica fortezza, collocati sulle alture del monte Litto.
Palazzo d'Aragona - Edificio quattrocentesco, noto anche come "Palazzo del Cardinale", in quanto fu voluto dal cardinale Giovanni d'Aragona (1456-1485), in qualità di sede amministrativa stabile e palazzo abbaziale.
Chiesa dell'Ascensione - Si distingue per il suo altare maggiore, decorato con marmi policromi impreziositi da madreperle e da sculture laterali raffiguranti gli Amorini.
Chiesa di Gesù e Maria - Eremo costruito per volontà delle Suore della Carità del Santuario.
Villa San Pietro - Il convento, situato nella frazione di San Pietro a Cesarano, ospita il Centro Pastorale "Giovanni Paolo II"
Sentieri naturalistici - I sentieri del Monte Litto per gli amanti di trekking ed escursioni
EVENTI
Battenti di Santa Filomena - Processione religiosa in onore di Santa Filomena, in programma nel mese di agosto.
Festa di Maria SS. delle Grazie - Celebrazioni religiose, in programma nel mese di luglio.
Autumn Fest - Evento enogastronomico, in programma nel mese di ottobre.
Sagra del Maiale - Evento enogastronomico che si svolge a ottobre.
Festa di Sant'Antonio - Celebrazioni religiose che si tengono a giugno.
Festa della Madonna del Carmine - Evento religioso, in programma nel mese di luglio.
Carnevale Mugnanese - Festeggiamenti con sfilata e maschere tradizionali, in programma nella settimana del Martedì Grasso.
Aria di Natale - Festeggiamenti natalizi, in programma nei mesi di dicembre e gennaio.
PRODOTTI TIPICI
Salame di Mugnano PAT - Tipico del territorio comunale mugnanese, ha il riconoscimento di prodotto agroalimentare tradizionale.
Cicoli PAT - Piatto tipico della tradizione culinaria bassoirpina, a base di grasso di maiale: vengono spesso utilizzati come rinforzo per pizze e torte rustiche.
Fiocco di prosciutto PAT – Noto anche come “Culatello di Mugnano”, è un salume affumicato pregiatissimo, ricavato dal femore delle cosce posteriori del maiale dopo un lungo processo di lavorazione.
Tracchie - Costine di maiale, utilizzate sia come base per secondi piatti, sia come condimento per i primi.
Nocciola - Prodotto molto diffuso nella bassa Irpinia, in particolare nell'area del Mandamento Baianese.
Castagna - Il territorio in cui sorge Mugnano del Cardinale è rinomato per la qualità e bontà delle castagne.
Caciocavallo Silano DOP - Formaggio semiduro, a pasta filata, prodotto con latte di diverse vacche, tra cui la podolica.
Ritrovamenti sporadici nel territorio danno una sua frequentazione già in epoca pre-romana. In seguito, il paese fece parte della colonia romana di Venera Livia Abellinatum, ed era caratterizzato dalla presenza di costruzioni riconducibili a ville romane. La zona fu interessata dal passaggio del grande acquedotto romano detto Claudio "Fontis Augustei Acquaeductus". Qui l'acquedotto si sviluppò in galleria; la sua costruzione dovette durare parecchi anni. Questo diede luogo ad insediamenti stabili nella conca da parte di vari gruppi di schiavi e funzionari addetti alla direzione dei lavori, dando impulso alla formazione del "locus Forini". Oltretutto il “censor” aveva concesso in quei luoghi il “nemus corilianum” (bosco coltivato a nocciole) per dare incremento all'agricoltura.
Come tutto il Meridione, anche Forino fu interessato dall'attraversamento dei vari popoli invasori. I segni più evidenti del loro passaggio furono lasciati dai Bizantini, con il culto del loro protettore San Nicola, vescovo di Mira, e ancora oggi protettore del paese, e dai Longobardi, sotto i quali Forino conobbe il maggiore sviluppo. Nel 663 a Forino (ad locum cui Forinus nomen est) fu combattuta una grande battaglia tra i Bizantini guidati da Saburro e le truppe longobarde del duca di Benevento Romualdo, risoltasi con la vittoria di queste ultime.
Intorno all'anno 1000 una guarnigione militare composta da guerriglieri normanni giunse nel territorio di Salerno e le truppe con a capo Guglielmo il Normanno si impadronirono di Forino. In seguito, il feudo di Forino fu di proprietà dei Francisio, degli Hobemburg, dei Monfort. Gli Orsini, venuti in possesso del feudo per maritaggio, lasciarono segni importanti del loro passaggio nel territorio. Fu in questo periodo che si svilupparono maggiormente i casali in pianura, soprattutto il Corpo di Forino, costruito intorno al Palazzo Feudale. Un altro importante segno del loro possesso del feudo si ritrova nel gonfalone comunale, identico a quello di altri comuni che hanno avuto questa famiglia alla loro conduzione. Dopo gli Orsini, feudatari furono i Cicinello e i Cecere finché, nel 1604, il feudo fu acquistato dai Caracciolo, che ne tennero il dominio sino alla cessazione della feudalità. In quell'anno la Regia autorità elevò a titolo di principato la terra di Forino e Ottavio Caracciolo a primo principe di Forino.
Il comune di Forino è situato nell'area della Valle dell'Irno. È un paese di 5.357 abitanti, situato a 420 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 20,39 km² e i comuni confinanti sono: Bracigliano, Contrada, Monteforte Irpino, Montoro, Moschiano e Quindici.
L'etimologia del nome deriva probabilmente dal latino forum, che significa "piazza", "mercato", in riferimento alla posizione dell’insediamento primitivo. Gli abitanti sono detti forinesi e San Nicola di Bari è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
Palazzo Caracciolo - Dell'antico impianto resta intatto soltanto il fronte principale, con due delle quattro porte che racchiudevano il centro di Forino e il parco: è nel XVI secolo che l'edificio signorile ha iniziato ad assumere la veste attuale.
Palazzo Marconi - Storico palazzo di Forino situato nella Piazza Tigli.
Palazzo Parise - Castelletto Parise - Nella frazione Celzi si trovano i ruderi dell’antico castelletto della famiglia Parise, edificato nel 1753 con pianta rettangolare.
Borgo Castello - Piccolo centro medievale ormai abitato da poche famiglie ma ricco di storia, in cui sono presenti i ruderi del Castello e la Torre Civica.
Chiesa della SS. Annunziata - Edificio religioso caratterizzato da una peculiare pavimentazione in maiolica e un artistico coro ligneo intagliato, risalente al Settecento.
Chiesa di San Nicola - Sito su una collina, è un luogo di culto dedicato a San Nicola, la cui immagine fu apposta a un albero: con il tempo, la chiesa è divenuta oggetto di pellegrinaggio per la popolazione forinese.
Palazzo Jacuzio e Palazzo Picella.
Chiesa di S. Stefano Protomartire, Chiesa di S. Stefano - Chiesa di S. Felicissimo (Basilica paleocristiana con catacombe), Chiesa di Martignano, Chiesa di S. Maria de Castro Forini, Cappelle di S. Giovanni de Celsis, S. Giacomo e S. Sebastiano, Chiesa dello Spirito Santo, Chiesa di S. Maria della Misericordia, Chiesa di S. Biagio.
Grotta di San Michele - Percorso montano che giunge alla grotta sui Monti Faliesi, da cui è possibile ammirare un bellissimo panorama.
Escursioni - Sentiero montano "Collina di San Nicola", Sentiero montano - Monte Faliesi "Sentiero dell'Angiolo"
EVENTI
Sera passaie a Forino: Rinomato evento enogastronomico e festival della musica che si svolge a luglio.
Forino Folk Festival: Kermesse estiva ricca di esibizioni di gruppi folk internazionali e gruppi musicali di matrice popolare.
Carnevale Forinese: Celebrazioni che si svolgono fin dai giorni antecedenti il Martedì Grasso, con la tipica danza "O Ndreccio" (l'intreccio).
Festa di San Nicola: Festeggiamenti in onore del Santo Patrono, con la storica processione e i fuochi d'artificio.
Festa Sant'Anna e San Gioacchino: Celebrazioni religiose, accompagnate da spettacoli musicali, che si svolgono il 25, 26 e 27 luglio.
Festa San Felicissimo e San Michele: Festeggiamenti in onore dei Santi Felicissimo e Michele con processione e iniziative di carattere ricreativo.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
Marrone di Santa Cristina PAT - Particolare varietà di castagna, prodotta nei territori di Forino e Moschiano e caratterizzata da una consistenza compatta e croccante.
Fiano di Avellino DOCG - Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale.
Nocciola - La nocciola mortarella, con il suo forte legame storico, culturale e socioeconomico con l’area geografica di provenienza, rappresenta un'eccellenza gastronomica del territorio forinese.
Ciliegia - Prodotto tipico locale di gran pregio.
In origine, il territorio di Sperone rientrava all'interno delle mura dell'antica Abella, la cui popolazione, di origine osco-sannita, andò a mescolarsi con un piccolo gruppo appartenente al ceppo etnico-linguistico dei Liguri, deportati nell'area della Bassa Irpinia dopo la vittoria dei Romani sulle popolazioni italiche.
Le invasioni barbariche portarono alla distruzione di Abella e una parte degli abitanti si insediò più a sud, nei pressi della Porta di Corte e della zona dove, oggi, sorge la Chiesa di Sant'Elia, dando vita all'attuale nucleo abitativo di Sperone.
Per secoli, il paese fu uno dei quattro quartieri dell'Università di Avella, dal quale si distaccò soltanto nel 1836, anno in cui Ferdinando III di Napoli emanò il regio decreto con cui Sperone divenne comune autonomo.
Il comune di Sperone sorge nell'area della Bassa Irpinia. È un paese di 3.773 abitanti, situato a 175 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 4,7 km² e i comuni confinanti sono: Avella, Baiano, Pannarano, San Martino Valle Caudina, Sirignano, Summonte e Visciano.
L'etimologia del nome potrebbe derivare dall'ubicazione a sud, rispetto ad Avella, della Porta di Corte, in quanto il termine stava a significare "piede", punta più avanzata del territorio di Avella verso la pianura. Gli abitanti sono detti speronesi e Sant'Elia Profeta è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
Chiesa di Sant'Elia Profeta - Edificata verso la fine dell’Ottocento, è affiancata da un Museo Contadino.
Chiesa della SS. Annunziata - Realizzata nel XVIII secolo e interamente ricostruita dopo il terremoto del 1980.
Fontana - Conosciuta anche come Silva Paradina, dal nome dell'omonima località in cui è collocata: immersa in una splendida cornice naturalistica, è affiancata da una Cappella dedicata a Santa Maria Assunta in Cielo.
Centro storico - Si caratterizza per i suoi vicoletti stretti e gli incantevoli portali delle abitazioni.
Palazzi - Palazzo Borselli, Palazzo Caramiello, Palazzo Vetrani.
EVENTI
Festa di Sant'Elia Profeta - Celebrazioni religiose in onore del Santo Patrono, accompagnate dalla Processione dei Battenti, in programma nel mese di luglio.
Festa del Majo - Evento tradizionale religioso che si tiene a febbraio, in onore del patrono Sant'Elia.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
'A braciola co o' fierrofilato - Tradizionale piatto a base di carne cotta nel sugo di pomodoro, il quale viene poi utilizzato per condire la pasta.
Nocciola - La nocciola avellana/irpina - nux avellana - con il suo forte legame storico, culturale e socioeconomico con l’area geografica di provenienza, rappresenta un'eccellenza gastronomica che ha un ricco assortimento di varietà
Piccolo casale situato in epoca medievale a pochi chilometri dal centro e disabitato già dal XIV secolo. Nello stesso atto di donazione, redatto presso la chiesa di Santa Maria di Materdomini, si parla anche dell'allora feudatario di Contrada, Giacomo Francisio, signore di Monteforte e Forino.
Poiché dipendeva dal signore di Forino, il casale passò già dal XIV secolo nel feudo stesso di Forino. Nel 1628, era in possesso di Guido De Montfort, dal quale per via matrimoniale lo ereditarono Romanello Orsino e nel 1485 il consigliere del re, Giulio Orsini. Federico d'Aragona diede al napoletano Giovanni Cicinello, Forino e, quindi, il casale di Contrada, che passò in seguito a Porzia Villani e Marco Cecere. Dal 1552, anche se feudalmente continuò a dipendere dai signori di Forino, il casale divenne “università”. Nel 1604, le rendite di Contrada sono acquisite da Camillo Caracciolo.
Il piccolo borgo rimase in possesso della famiglia Caracciolo fino all'abolizione dei diritti feudali con i principi Marino II (1617), Francesco Marino I (1631), Marino III (1674), Francesco Marino III (1720), Marino IV (1727), Giovanni (1784) e Marino V Caracciolo (1800).
Il comune di Contrada sorge nell'area a ridosso della Valle dell'Irno. È un paese di 3.061 abitanti, situato a 420 metri sul livello del mare. Il territorio si estende per 10,31 km² e i comuni confinanti sono: Aiello del Sabato, Avellino, Forino, Monteforte Irpino, Montoro e Solofra.
L'etimologia del nome sembrerebbe provenire dal latino tardo regis contrata, cioè "strada di luogo abitato", quale si connota per la sua ubicazione lungo la via dei Due Principati, l’antica strada di collegamento tra Benevento e Salerno. Gli abitanti sono detti contradesi e San Michele Arcangelo è il loro patrono.
LUOGHI DI INTERESSE
Chiesa di San Giovanni Battista - Ubicata nel cuore della parte più antica del paese, risale al XV secolo, ma venne edificata sui ruderi di un più antico edificio religioso.
Palazzo Villa De Mansis - Databile alla seconda metà del Seicento, è arricchito da un parco retrostante con giardino all'italiana e splendido portale.
Chiesa di Sant'Antonio - Edificio religioso che risale al 1756 ed è situato su una piazza del centro abitato.
Chiesa di San Giovanni Battista - Si trova nella parte più antica di Contrada e l'originaria struttura risale al XV secolo.
Chiesa della Madonna del Carmine - Risale al XVII secolo e, in precedenza, era annesso a un Convento dei Frati Carmelitani: nel XVIII secolo, venne adattata allo stile barocco.
Chiesa della Madonna di Monserrato - Annessa a Villa De Mansis, presenta delle linee essenziali e una doppia rampa di scale per l'accesso.
Palazzo Tranfaglia, Palazzo Guarini, Palazzo Convento delle Suore Immacolatine.
Sentieri - Sentiero Monti Faliesi, Sentiero San Nicola, Grotte Faliesi.
EVENTI
'A Risacca sotto 'o Piesco - Evento folkloristico ed enogastronomico caratterizzato da canti popolari, danze e buon cibo, in programma nel mese di agosto.
Circus in Borgo - Evento artistico e musicale, in programma nel mese di luglio nel quartiere di Borgo Ospedale.
Sapori d'Autunno - Evento enogastronomico dedicato al cinghiale e alla castagna, in programma nel mese di ottobre.
Processione al Monte Faliesi - Tradizionale pellegrinaggio in onore di San Michele Arcangelo, che si svolge l'8 maggio con la salita dei fedeli al Monte Faliesi.
PIATTI E PRODOTTI TIPICI
Fiano di Avellino DOCG - Uno dei più pregiati vini bianchi d’Italia e del mercato internazionale.
Castagna di Serino IGP - Tra le migliori varietà di castagne in Italia, nonché la più esportata sui mercati internazionali.
Nocciola - Prodotto tipico del territorio, con la produzione della Mortarella a frutto allungato.
Il Distretto Bellezze D’Irpinia, è lo strumento che consente di attivare servizi sempre più competitivi, di qualità e moderni per favorire il commercio in stretta connessione con gli altri settori economici. Lo scopo principale del Distretto è quello di incentivare il Commercio, inteso come elemento trainante di una promozione turistica, e non solo, del territorio compreso tra i confini dello stesso.
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